La Giunta comunale, su proposta del Sindaco, con deliberazione n. 108 del 15 dicembre 2020 ha richiesto al Governo Nazionale di rivedere i criteri/parametri attraverso i quali si è addivenuti alla individuazione dei Comuni aventi diritto e, di conseguenza, beneficiari delle provvidenze economiche, di cui all’art. 1, comma 65° - ter della legge 27dicembre 2017 n. 205 e ss.mm.ii., che prevede l’assegnazione di contributi ai Comuni delle aree interne, a valere sul Fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022.
Per opportuna conoscenza si rende noto che il D.P.C.M. 24 settembre 2020 ha provveduto al riparto delle provvidenze economiche in favore dei Comuni aventi diritto alla ripartizione sulla base dei seguenti parametri:
1) Comuni periferici e ultra periferici delle aree interne con meno di 5.000 abitanti;
2) Comuni intermedi sino a 3.000 abitanti.
Il Comune di Tiriolo, pur essendo ubicato nella fascia dei “comuni intermedi”, è stato escluso dalla ripartizione del fondo, istituito dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato al sostegno del settore artigianale e commerciale in conseguenza del manifestarsi dell’epidemia da COVID-19, per avere superato la soglia dei 3000 abitanti.
La Giunta comunale nel formalizzare l’istanza al Governo Nazionale ha evidenziato come i parametri all’uopo individuati penalizzano inspiegabilmente entità territoriali come, per esempio, Tiriolo che per un verso e pur considerato quale “Comune intermedio”, supera la soglia dei tremila abitanti, mentre dall’altro verso, non viene annoverato quale “Comune periferico e ultraperiferico di area interna”; puntualizzato come le caratteristiche del territorio di Tiriolo e il suo posizionamento/collocazione geografica ben si attagliano a quelle che risultano essere le ragioni che sono alla base della normativa di riferimento, che e per l’appunto, tendono a fornire un sollievo/sostegno di natura economica a beneficio delle attività economiche, artigianali e commerciali che operano in territori particolarmente svantaggiati sotto il profilo della collocazione geografica; ha precisato come dette incongruenze appaiono essere ancora più stringenti se solo si considera le difficoltà nelle quali oggi e a causa dell’emergenza sanitaria in corso, versano gli operatori economici locali, e come l’erogazione di dette risorse economiche potrebbero certamente consentire ai Comuni destinatari delle stesse di poter far fronte alle necessità e fornire una sia pur minima risposta concreta e positiva ai settori economici del territorio.
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