
“La decisione del Comune di Crotone di procedere all’assunzione di personale tramite agenzia interinale rappresenta una scelta sbagliata e ingiustificata, che rischia di compromettere un percorso di stabilizzazione atteso da anni e costruito con fatica e responsabilità”.
È quanto dichiarano Daniele Gualtieri, segretario generale della CISL Magna Grecia, e Gianni Tripoli, segretario della Felsa CISL Calabria, commentando la pubblicazione degli avvisi da parte del Comune di Crotone per il reclutamento di lavoratori a tempo determinato attraverso società di somministrazione.
“Da tempo la CISL – sottolineano Gualtieri e Tripoli – è impegnata in un confronto costante con le amministrazioni locali e con la Regione per garantire un futuro stabile ai tirocinanti di inclusione sociale. Oggi, invece, si rischia di vanificare quel lavoro aprendo la porta a nuove forme di precarietà. È inaccettabile che, mentre ci sono ancora otto lavoratori TIS in attesa di stabilizzazione, si scelga di assumere altro personale tramite agenzie interinali. Prima di pensare a nuovi ingressi, è necessario svuotare completamente il bacino dei TIS e riconoscere dignità e continuità a chi, in questi anni, ha garantito servizi essenziali al Comune”.
“La presenza dei tirocinanti nei vari uffici comunali – aggiungono – ha assicurato la funzionalità di settori spesso in sofferenza, con impegno e professionalità. Oggi questi lavoratori meritano risposte certe, non nuove incertezze. La somministrazione di lavoro tramite agenzia, oltre ad avere costi aggiuntivi per l’ente, non risolve i problemi strutturali e ripropone un modello che produce solo precarietà e incertezza”.
Per la CISL Magna Grecia e la Felsa CISL Calabria, la priorità deve essere la stabilizzazione totale dei tirocinanti, attraverso un piano chiaro e condiviso, che dia prospettiva e riconoscimento ai tirocinanti.
“Il Comune di Crotone - concludono - deve tenere conto del lavoro svolto finora e dell’impegno assunto verso i lavoratori. Non si costruisce buona amministrazione moltiplicando il precariato, ma restituendo stabilità, dignità e fiducia a chi ha già dimostrato sul campo di essere una risorsa per la città”.
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