Torre di Ruggiero, i consiglieri di minoranza Barbieri, Sanzo e Chiefari chiedono le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale

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Comune di Torre di Ruggiero
  11 agosto 2022 10:46

 
“Abbiamo richiesto, nella qualità di consiglieri di minoranza del Comune di Torre di Ruggiero, la convocazione del consiglio comunale al suo Presidente, al Prefetto di  Catanzaro e al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cardinale.
E’ nostra intenzione accendere i riflettori su più punti di interesse generale".
Esordiscono così, in una nota, i consiglieri di minoranza di Torre di Ruggiero Agnese Barbieri, Nicola Sanzo e Vincenzo Chiefari.
 
"Primo tra tutti: il riscontro pubblico, avendo ricevuto dagli uffici competenti, della documentazione relativa a contratti stipulati con privati circa la gestione di beni comunali; la presunta incompatibilità del vicesindaco, che ad oggi riveste la carica di vicepresidente della Pro loco di Torre di Ruggiero, soprattutto alla luce del fatto che sono stati deliberati 8000 euro per le feste estive, dallo stesso organo che poi dovrebbe produrre le pezze giustificative per la rendicontazione. È evidente il conflitto controllore e controllato. 
Chiediamo, inoltre, che si discuta l’'annosa questione della strada Runci, che dovrebbe essere messa in sicurezza e la cui gara, con un ribasso esagerato, è stata vinta da una società di Catania . Tutti motivi per cui una risposta pubblica è a dir poco  doverosa. 
Alla nostra richiesta di tenere sui punti suddetti un consiglio comunale, il presidente del consiglio ha, però, ritenuto di  rispondere con una nota di diniego, citando il regolamento comunale e l'articolo 42 del Tuel, forse superficialmente dimenticando l'art 39 del Tuel e nello specifico il comma 2 e 5. 
 
"A fronte di ciò, segnaliamo che, prima di rigettare la nostra proposta, il presidente del consiglio, molto probabilmente, ha dimenticato di documentarsi sul dipartimento per gli affari interni e territoriali, dove ci sono numerose sentenze del Tar sulla questione della sindacabilità da parte del presidente del consiglio e del sindaco dei motivi che determinano i consiglieri a chiedere la convocazione straordinaria dell'assemblea. -continua la nota-  La giurisprudenza si è orientata, infatti, nel senso che al presidente del consiglio spetti solo ed esclusivamente il controllo formale della richiesta(numero dei consiglieri), mentre si ritiene che non possa sindacare l'oggetto dell'istanza, a meno che non sia illecito,, impossibile o, per legge, manifestamente estraneo alle competenze dell'assemblea. E qui la riflessione è d'obbligo, poiché nella sentenza del Tar del Piemonte, è scritto a caratteri cubitali che, in merito alle competenze dell'assemblea, si deve tenere conto non solo del comma 2 dell'articolo 42, bensì anche del comma 1, per il quale il consiglio è l'organo di indirizzo politico e di controllo politico amministrativo.
 
Appare palese, dunque, che il diniego è stato basato su motivazioni che vanno contro una sentenza del Tar e, nello specifico, la sentenza Tar Piemonte, sez II, 24 aprile 1996,n.268, citata nel parere del dipartimento del 4 marzo 2015.
Vista la lesione del diritto dei consiglieri di minoranza e l'azione messa in campo che, di fatto, impedisce la possibilità di farci  svolgere il nostro compito di consiglieri di opposizione, chiediamo che sia attivato il potere sostitutivo di Sua eccellenza il Prefetto di Catanzaro e l'assunzione dei provvedimenti del caso e, qualora non si mettesse fine a questi comportamenti ingiustificabili e antidemocratici, le dimissioni del presidente del consiglio".
 
 

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