L'UdC Regionale, con il suo Responsabile Calabria Vincenzo Speziali, assieme ai Coordinamenti locali della Regione (con in testa quello Metropolitano di Reggio Calabria, guidato da Riccardo Occhipinti), si stringono commossi a tutta la comunità Municipale di San Luca, a seguito della tragica dipartita causata - da un ennesimo ed ingiusto - sinistro stradale, avvenuto, come al solito, nell'annosa ed incompiuta SS 106 Jonica.
"Ribadendo l'impegno pubblico con i cittadini - da sempre, in primo luogo considerati quali persone (e così deve essere, inesorabilmente e doverosamente!) - non lasceremo nulla di intentato, bensì confermiamo ogni sforzo possibile, alfine di garantire massima attenzione, non solo a giuste - benché mirabolanti opere (che comunque si faranno e che si devono fare- ma, principalmente, persino quelle che sono necessarie e da tempo cantierabili, senza consentire 'scippi o ritardi' di nessun genere. Soprattutto, in riferimento a quelle ricadenti e afferenti per i nostri territori.
Ciò significa, tutelare i giusti diritti acquisiti, nei confronti della popolazione, che ha 'par condicio' identica ed uguale a quella degli altri luoghi in seno alla Repubblica Italiana, la quale è unica ed indivisibile!
E comunque, in queste ore, qualunque intendimento, per quanto giusto, doveroso e sincero, lascia il posto al sentito dolore, comunicato in forma ufficiale, per il tramite del Sindaco di San Luca Bruno Bartolo, sottolineando purtuttavia, come sia stato disdicevole, un commento pleonastico (circa origine familiare e motivo della trasferta a Catanzaro delle stesse giovani vittime), da parte di alcuni organi di stampa.
Tra questi, un Organo di Stampa (e lo definisco, seppure indegnamente tale, cioè Organo di Stampa, per l'appunto) è per di più fondato da un defunto giornalista (o simil tale?) che le cronache giudiziarie, benché sua post mortem, hanno dipinto quale informatore prezzolato (e perciò con condotta criminis' conclamata) di indagati in altri procedimenti- sempre e comunque da ciò che riportano a a carico del de cuius.
In ogni modo, ci appelliamo per una palese violazione di opportunità, sconfinante, certamente nel vilipendio 'morale' di cadavere, ai preposti Collegi di Disciplina del Consiglio Regionale e Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, a cui si fa ben presente che le responsabilità giurisprudenziali sono e restano, tra l'altro sempre personali, quindi soggettive.
Nel caso di specie, si parla di morti (per di più giovani!) e i morti sono sempre da rispettare, altrimenti tutti potremmo essere autorizzati a ricordare qualcun altro, come ad esempio il giornalista non citato (solo ossequio ai vari mezzi di informazione che ci ospitano e a norma di legge), il quale, a sua volta, è stato ben tratteggiato ancorché veritieramente per quel che fu e di costui -alfine di renderlo più riconoscibile- aggiungo quanto fosse corpulento nella stazza fisica, ma non certo sotto l'aspetto morale ed intellettuale
Lo Stato di Diritto, però, esiste per tutti, nonostante qualsivoglia situazione, al pari della massima 'parce sepulto', purché da chiunque ossequiata, altrimenti, la pariglia -a fronte di giusta verità- viene restituita con argomenti inoppugnabili.
Dagli Organi di Stampa, di conseguenza, ci si attenga al diffuso dolore e alla conseguenziale compostezza, che le Istruzioni hanno interpretato giustamente, in coerenza con il sentimento della popolazione regionale. E del buon senso!".
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