"Sto leggendo tantissime dichiarazioni sull’ennesima strage di uomini, donne e bambini, ridefiniti genericamente migranti. Intanto la prima obiezione, sono tutte dichiarazioni postume, e per questo viziate, consunte di retorica, ovvero di opportunismo o peggio, impregnate di caritatevoli impressioni.
I flussi migratori, i migranti, che abbiamo a loro volta diviso in migranti legali ed illegali, ed ancora, in migranti economici [da ripudiare, respingere, annegare]e richiedenti asilo che scappano da guerre, non hanno bisogno alcuno di dichiarazioni postume, soprattutto quelle fatte da esponenti del mondo della politica, o anche di parte del mondo del Terzo settore – quando questi, esprimono quotidianamente un sentimento opposto a volte anche su base razziale, nei confronti di chi ora è chiuso nei sacchi neri dell’obitorio di Crotone.
I flussi migratori, la partita della ricomposizione demografica del vecchio continente si gioca sulle dichiarazioni preventive in tema di accoglienza e rotte migratorie e mi pare che ultimamente si sia osannato invece l’avere raggiunto in Europa una politica di pattugliamento militare delle coste, della costruzione di muri anti uomo, che sorveglino e respingano chiunque provi a trovare approdo, conforto e sicurezza per se e la propria famiglia. Quindi, tutta una serie di quelle dichiarazioni postume e di circostanza diventano ancora più un’offesa e profanazione della memoria di chi per effetto della criminalizzazione delle migrazioni ha perso la vita in mare e non solo per colpa del mare in tempesta.
Sto leggendo inoltre, del naufragio dell’umanità, circostanza anch’essa oramai datata, ma che nel suo richiamo nulla aggiunge alla questione qui posta, poiché ciò che non deve mai naufragare è la certezza del diritto, del buon senso, dei modi e delle consuetudini come quella del soccorso in mare. Ed invece, quello che qui crea più morti non è tanto e solo l’indifferenza dell’umanità, ma la costruzione di un neo diritto su base identitaria che discrimina e incrimina a prescindere. La vecchia regola del soccorso in mare, del non respingimento, naufraga nell’eccezione ipocrita di dare un porto sicuro a migliaia di chilometri di distanza dal salvataggio senza potere portare ulteriore aiuto ad altri naufraghi. Pena, per chi non rispetta una norma priva di qualsiasi riferimento morale, buon senso, prassi o consuetudine - sanzioni penali che di fatto hanno esteso il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche a chi presta soccorso in mare verso naufraghi altrimenti destinati alla morte. Qui, l’immensa inconsistenza anche di tanta parte di quella sinistra che parla per schemi, per opposizione alla destra, che si nutre di feticci ideologici, e che dimostra di essere incapace di decodificare, e per tempo, le norme per quello che sono.
Inoltre, le domande vere da porsi sarebbero, credo, in presenza di una strage prevedibile, annunciata, perché non è stata scongiurata. Evitiamo la facile, e fin troppo comoda pista dei solo mercanti di uomini, o delle avverse condizioni climatiche. Aggiungiamo invece che, il carcere europeo dislocato in Turchia, ha aperto, soprattutto in conseguenza del terribile terremoto che ha colpito quel Paese, i campi di trattenimento\lager dove erano trattenuti ed imprigionati migliaia di migranti rei di volere arrivare in Europa, e che quest’ultima paga appunto la Turchia per trattenerli\respingerli. Per effetto del terremoto, ora la Turchia usa i campi destinati ai migranti [pagati dall’UE] per gli sfollati interni.
Situazione quest’ultima, che ci rimanda ad un’altra e ben più inquietante considerazione che riconduce alla demagogica ed inconcludente azione dei cosiddetti Decreti Minniti\Salvini [fanno rima]circa la loro capacità di ridurre gli sbarchi. Niente di più falso e demagogico. Pur trattenendo quei decreti livelli e profili anti costituzionali in danno del genere umano, la rotta libica prima, quella turca poi, con i loro flussi di migranti obbligati a passare da questi Paesi, si sono ridotti a seguito degli accordi economici che L’Italia prima, e l’UE dopo, sotto pressione dell’Italia[manco a dirlo] hanno stipulato per contenere i flussi migratori in partenza verso l’Italia o l’UE. Contenimento, quale sinonimo sotteso di incarceramento, respingimento, umiliazioni, vessazioni, abusi, molestie, violenze, stupri, espianti di organi e deprivazione della dignità umana.
Quindi ancora una volta, i migranti sono merce di scambio, caduca, residuale, dalla quale disfarsi. Magari anche in mare come scorie da inabissare. In ultimo, di fronte a queste tragedie, si ripropone sempre una dicotomica altalena tra le competenze giuridiche di chi deve intervenire, e il dovere etico e morale di prestare invece soccorso a prescindere da vincoli giuridici frapposti ad arte. Ecco, quello che qui è naufragata è la nostra incapacità di indignazione che consente a norme e posizioni ideologiche, di separare ciò che per sua stessa natura nasce per stare unito. Il genere umano".
Maurizio Alfano
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