Tulelli: "Generazione silenziosa: il boom dei ventenni che abbandonano i social per vivere offline"

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Rita Tulelli
  26 aprile 2025 10:10

di RITA TULELLI

 C’è un nuovo movimento che serpeggia silenziosamente tra i ventenni, e no, non lo troverete su Instagram. Non ha hashtag né profili virali. Non si misura in like, ma in ore di silenzio. In una società iperconnessa, dove la visibilità è quasi una valuta, cresce un piccolo esercito di giovani che ha scelto l’invisibilità. Hanno chiuso i propri account, disinstallato le app, spento le notifiche. Scelgono di vivere fuori dallo schermo, lontano dai feed infiniti e dalle vite lucide degli altri. Li chiamano: la Generazione Silenziosa. Sempre più giovani stanno scegliendo l’unplugged life: una vita scollegata. Secondo un recente report di Digital Wellbeing Europe, il 12% dei giovani italiani tra i 20 e i 30 anni ha disattivato almeno un profilo social nel 2024, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti.

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A Milano e Bologna stanno nascendo realtà come i “club del silenzio”, gruppi che si incontrano settimanalmente per... non parlare. Leggono, scrivono, camminano. Nessun telefono, nessun selfie. Solo presenza. In crescita anche la moda dei cosiddetti dumbphones: telefoni che servono solo per chiamare e inviare SMS. Marchi come Punkt e Light Phone hanno visto crescere le vendite tra i giovanissimi.  “Non si tratta solo di un rifiuto della tecnologia,”. “È una risposta al sovraccarico emotivo, al confronto continuo, all’ansia da prestazione social. Questi ragazzi stanno cercando di riconquistare un senso di sé che non sia filtrato da uno schermo.” Molti citano il bisogno di ritrovare il tempo: per leggere, per dormire meglio, per avere conversazioni vere. “Mi sembrava di vivere solo per essere guardato,” dice Marco, 21 anni. “Ora, vivo per me.”In un mondo che corre verso il metaverso, chi si tira indietro sembra un rivoluzionario. Eppure, questi giovani non cercano di cambiare il sistema. Lo stanno semplicemente ignorando. Una forma di disobbedienza gentile, silenziosa, ma profondamente politica. Sarà una moda passeggera? O l’inizio di una nuova era del vivere digitale? Difficile dirlo. Ma una cosa è certa: mentre tutti cercano visibilità, qualcuno ha deciso che il vero lusso oggi è sparire.

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