Un anno dalla scomparsa dell'imprenditore calabrese Carlo Putrone, il ricordo del figlio

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images Un anno dalla scomparsa dell'imprenditore calabrese Carlo Putrone, il ricordo del figlio
Carlo Putrone
  18 dicembre 2024 09:13

"Solo oggi capisco l’importanza della figura del “padre”. Mio padre (per gli amici Carlè) è stato per me un uomo silenzioso, sobrio, coraggioso, mite, sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno, con la sua grande intelligenza spesso da me non capita. Il suo lavoro, la sua vita, lo ha portato con se, il suo ruolo cardine impegnato sempre per guidare le sue aziende al meglio, spesso lo distraeva dalla quotidianità familiare, affidando però i suoi compiti alla sua adorata moglie e pilastro della sua vita, mia madre. 

Il suo atteggiamento, schivo e silenzioso, in realtà nascondeva una serie di riflessioni che al tempo giusto esternava con fermezza e decisione disarmante. Imprenditore amato e invidiato da molti, grazie a tutti gli obiettivi raggiunti sul tutto il territorio nazionale e al suo lavoro che lo collocava al centro dell’attenzione, collezionando svariati premi e riconoscimenti per le sue attività lavorative che spesso neppure ritirava per la sua grande umiltà. I motori, il suo biliardo, il calore della sua casa, la partita con gli amici (Franco, Ettore, …………. ), poche cose che lo rendevano felice. 
Grazie a lui oggi posso dire che sono adulto, gli insegnamenti più importanti per la 
mia educazione e per la futura visione del mondo è solo il frutto del suo seminato. 
Tanto ho imparato da mio padre… il valore e il significato della precisione, 
dell’onestà, del saper rinunciare, l’importanza del raggiungimento di un buon 
risultato e la stima in se stessi. 

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Ricordo mio padre come un gigante buono, visto così dal basso verso l’alto, pronto 
a riprendermi all’occorrenza con l’esempio e non con il comando. Non dimenticherò mai la dignità con la quale mio padre subì le offese, ne soffrii in silenzio e con me tutta la famiglia, ma con il tempo quel dolore, mi fu maestro, e mi insegnò che le persone giuste escono sempre a testa alta, proprio come diceva lui “il tempo ti darà le risposte che cerchi”. Negli ultimi anni della sua vita, il parkinson lo costrinse ad una vita sedentaria, quella che a lui non piaceva, ma si adattò anche a questo, con il coraggio che lui conosceva bene. Il giorno che morì mio padre tutto era come un sogno, tutto è accaduto velocemente e in maniera inaspettata, proprio come amava fare lui, forse una chiamata rapida e veloce, senza sofferenze che non meritava, senza preavviso, ho vissuto uno scorcio surreale, ero li vicino a lui, accanto al suo letto e dialogavo silenziosamente con lui, gli facevo delle domande e per la prima volta ho vissuto il dolore di non ricevere le risposte, la sua voce si è spenta.

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Nel corso degli anni, ho affidato le mie scelte di uomo, alla sua saggezza, oggi so di 
essere come lui, in ogni decisione e ad ogni ostacolo che si presenterà sul mio 
cammino. A distanza di un anno, continuerò a parlare con lui in maniera nuova, non più qui…..la mancanza si fa sentire sempre di più nel tempo, ammetto di essere 
impreparato a questo, perché dinanzi alla scomparsa dei genitori si è sempre indifesi. 
Ciao Papà…"

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M.P.

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