“Un cane dentro per un futuro fuori”, il progetto a Lamezia che ha coinvolto i giovani detenuti dell'IPM

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  19 maggio 2025 17:12

 
La rieducazione dei detenuti e il loro reinserimento è un dovere costituzionale ma di complicata applicazione, difficoltà che aumentano in maniera esponenziale quando parliamo di minori detenuti. L’Istituto Penale per Minorenni di Catanzaro “Silvio Paternostro” è guidato da oltre 20 anni da Francesco Pellegrino, persona competente e sensibile che da sempre ha mostrato grandissima attenzione per il recupero di chi finisce in quelle mura. Il personale è costantemente impegnato nell’offrire, per quanto possibile, una seconda opportunità a quei giovani che per i motivi più diversi sono finiti in Istituto.

Tra le iniziative che hanno avuto maggior successo in questo campo bisogna segnalare il progetto “Un cane dentro per un futuro fuori”, organizzato dal Centro Cinofilo dei Due Mari asd, in collaborazione con il Centro Commerciale Due Mari e lo stesso Istituto minorile di Catanzaro. Un progetto bello, educativo ed ambizioso, portato avanti con successo da Giuseppe Grandinetti, presidente del Centro Cinofilo Due Mari, e da Fabio Salvatore Carioti, vicepresidente, entrambi addestratori Enci e con il supporto di altri due collaboratori, Francesco Brescia e Claryssa Ventura. Il Centro cinofilo è ospitato oramai da sette anni negli spazi di proprietà del Centro commerciale Due Mari, che è sempre presente per ogni iniziativa sociale o di supporto che riguarda gli animali. Lo scopo del progetto “Un Cane dentro per un futuro fuori” è quello di fornire ai giovani dell’Istituto una formazione adeguata per poter aspirare a diventare educatore cinofilo. Al corso hanno preso parte 12 ragazzi che hanno aderito al corso con entusiasmo e massima partecipazione. “E' motivo di grande orgoglio per noi – afferma Giuseppe Grandinetti – che abbiamo realizzato questo progetto tenendo presente tre scopi, oltre a l'inclusione sociale: dare una possibilità ai ragazzi appena usciti dall’Istituto; riuscire a controllare le proprie emozioni, cosa particolarmente difficile quando sei rinchiuso per scontare una pena e far comprendere il rispetto che si deve avere per gli altri, per le cose e le regole imposte dalla società”.

Gli incontri settimanali, oltre trenta, sono avvenuti all’interno della struttura per minori, in uno spazio verde dove gli addestratori del Centro Cinofilo Due Mari hanno portato attrezzature e, naturalmente, anche i piccoli amici a quattro zampe. “All’inizio abbiamo dovuto superare le naturali diffidenze dei ragazzi – evidenzia Fabio Salvatore Carioti – Ci siamo dovuti guadagnare la loro fiducia e far capire loro che questo progetto poteva essere utile per il loro futuro. E così è stato, i ragazzi hanno mostrato grande interesse per il corso e grande passione per cani con i quali hanno svolto un percorso formativo, durante il quale hanno imparato come si educano”. Tra addestratori e ospiti della struttura si è creato un rapporto confidenziale, in alcuni casi anche amichevole. Il progetto ha previsto la presenza e supporto di una psicologa, Ilaria Costanzo, che ha redatto una relazione molto positiva sull’andamento del corso. “In buona sostanza – aggiunge Giuseppe Grandinetti – si tratta di un “format” che auspichiamo di proseguire il prossimo anno nella stessa struttura ma di poterlo diffondere anche in altri Istituti minorili italiani. Il principio fondamentale è quello di garantire ai giovani detenuti un ambiente fisico e relazionale improntato al rispetto della dignità della persona, dei suoi diritti e dei suoi bisogni.”

 

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