Il progetto, promosso dalla Fondazione AIRC, vuole sensibilizzare i giovani sull'educazione alimentare e sull'importanza della ricerca sul cancro
02 dicembre 2019 15:44di CLAUDIA FISCILETTI
Le proprietà anticancerogene dell’olio extravergine d’oliva sono al centro di un progetto nazionale attuato dalla Fondazione AIRC che ha coinvolto 40, tra cooperative e frantoi, sensibili al tema della ricerca sul cancro. Il progetto, dal nome “Un extra per la ricerca: così buono che fa anche bene”, è sostenuto anche dagli olivicoltori calabresi ed è stato presentato questa mattina all'Istituto “De Nobili” di Catanzaro, da Lucia Talotta, referente dell’oleificio Torchia e coordinatrice delle partnership coinvolte in questa iniziativa come l’associazione “Slow Food” Catanzaro, il MUSMI e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro.
E’ un’iniziativa che coinvolge in maniera particolare i giovani, coloro che hanno il potenziale per divenire “i dirigenti di domani” come ha affermato l’Assessore alla Cultura Ivan Cardamone, intervenuto alla presentazione di questa mattina, e ha anche sostenuto come progetti del genere possano arricchire la formazione di base degli studenti che si interfacciano con una realtà imprenditoriale. Proprio gli studenti hanno avuto modo di visitare l’oleificio Torchia per comprendere meglio quali sono le caratteristiche che un olio extravergine deve avere per essere considerato tale e per avere effetti positivi sulla salute.
«Siamo lieti di essere stati scelti dall'oleificio Torchia per aiutare a diffondere le importanti conoscenze nell'ambito dell’educazione alimentare» spiega Susanna Mustari, dirigente scolastico dell’Istituto “De Nobili” che è ampiamente coinvolto in questo progetto, tanto che alcuni studenti hanno realizzato la locandina per la presentazione di questa mattina. «E’ un modo per dare il nostro contributo alla ricerca sul cancro e per dire che questo può essere sconfitto» ha continuato poi il dirigente scolastico. Un intervento poi seguito dalle parole di Patrizia Costantino, fiduciaria di “Slow Food” Catanzaro, che ha rimarcato come progetti di questo genere offrano un’ottima formazione per gli studenti sia per quanto riguarda il benessere che per quanto riguarda la solidarietà.
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