Un laccetto per combattere le "disabilità invisibili": è il progetto pilota dell'associazione M'aMa

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Bambini che giocano (foto d'archivio)
  11 gennaio 2020 15:39

Si chiama "Accetto il L'Accetto" il progetto pilota che l'associazione M'aMa-dalla parte dei bambini ha deciso di avviare in tutta Italia partendo dalla Calabria.

Si tratta della diffusione sul territorio calabrese dell'utilizzo di un laccetto che, indossato da un bambino con un bisogno speciale "invisibile", in luoghi pubblici o aperti al pubblico, come l'aeroporto, un centro commerciale o un ristorante, grazie alla formazione ed alla informazione del personale, potrebbe agevolarne l'inclusione e l'integrazione.

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"Spesso - hanno spiegato Rossana Villari e Marco Dato, responsabili Punto M'aMa Calabria - siamo portati a pensare che i bambini siano maleducati, ma dietro si nasconde una disabilità invisibile ed è un fenomeno più diffuso di quanto si possa immaginare. Per questo motivo abbiamo pensato al progetto, per evitare che le famiglie restino in casa o vengano additate da chi non può comprendere. Episodi che portano grande disagio, tra giudizi e pregiudizi".

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L'iniziativa è patrocinata dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, dal Comune di Gioia Tauro, dove si è tenuto l'incontro, e resa possibile dall'interessamento dell'Assessore alle Politiche sociali Francesca Guerrisi e dal sindaco Aldo Alessio ma avrà una ricaduta su tutto il territorio anche perché essendo in fase sperimentale necessita di fondi, sponsor e patrocini per lo sviluppo.
"La prima parte, infatti - ha sostenuto una della componente dell'equipe scientifica, la psicologa Rosamaria Pirrottina - si realizzerà su un gruppo di bambini e ragazzi che conosceremo e valuteremo che sia loro consegnato il laccetto. Questo gruppo sarà seguito anche dopo, quando cioè, a sperimentazione avviata, indosseranno il laccetto nei luoghi pubblici e di maggiore stress. Alla fine sarà fatto in confronto dei dati".

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Le disabilità invisibili sono tante e "possono rientrare - ha aggiunto la neuropsichiatra Teresa Politanò - in tanti ambiti e tante patologie. Si va dallo spettro autistico che ha diverse forme, a disturbi del comportamento in genere, dal deficit cognitivo alle incurie: non si nasce con una patologia, ma questa è secondaria ad una situazione ambientale, discurie o abusi. Tutto questo porta a problematiche".

M'aMa collabora con i tribunali per cercare famiglie a bambini con bisogni speciali "bambini che possono essere - hanno spiegato Emilia Russo e Karin Falconi, presidente e vicepresidente dell'associazione - con disabilità, possono essere gradi, fratrie, bambini abusati. Noi presentiamo le famiglie ai tribunali e ai servizi sociali e l'abbinamento viene fatto dall'ente competente. Veniamo chiamate 'mamme matte' perché siamo convinte che per ogni bambino c'è una famiglia, bisogna accompagnarla, formarla e noi siamo disponibili, sempre, anche di notte per evitare che ci siano resi".
M'aMa Calabria, inoltre, ha stipulato un Patto di intesa con il Comune di Gioia Tauro come centro di in-formazione, promozione e orientamento per aspiranti genitori affidatari, single e coppie del territorio calabrese.

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