Un sito calcola le probabilità di incontrare un positivo ad un evento: nelle città calabresi il rischio è basso

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La mappa italiana delle probabilità

Lo strumento si chiama "Eventi e Covid-19" ed è stato realizzato "per una consapevolezza dell'impatto di eventi con gruppi numerosi".

  13 ottobre 2020 17:17

Non un vero e proprio indicatore di Covid-19 ma un sito che permette di calcolare le probabilità che ad un evento, mondano o di altro tipo, si possa incontrare una persona positiva al Coronavirus.

Questo è lo strumento "Eventi e Covid-19" messo online qualche giorno fa da un gruppo di ricercatori della Fondazione ISI di Torino che hanno lavorato con i colleghi del prestigioso Mobs Labs della Northeastern University di Boston, quello diretto dal fisico Alessandro Vespignani.

Si tratta di una stima, stima del rischio che calcola tre fattori: il numero di infetti per provincia in un intervallo che va dai 7 ai 10 giorni precedenti; il fattore di sottostima delle infezioni reali per stimare il numero reale di infetti; e infine l'elemento chiave, quello più discusso, il numero di partecipanti all'evento. Per eventi con massimo dieci persone, il rischio che ci sia un positivo è molto molto basso: attorno all'1 per cento. Se le persone diventano 25 (il numero medio di studenti in una classe), quasi tutta l'Italia registra un rischio del 2,5%. Con 100 persone - per esempio un cinema - il rischio diventa del 10%. Con 1000 (un concerto di musica classica)  si schizza al 65%.

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Da 5000 in su siamo in zona 100%, la certezza assoluta. E naturalmente, ci sono differenze tra province, molto importanti. Ad esempio, Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, hanno stime di rischio molto più basse. Ma, si sottolinea, la differenza tra province scompare, nel caso di eventi con 20 mila persone. Dunque, il contagio effettivo dipende da diversi altri fattori come la distanza e l'uso delle mascherine. In ogni caso si tratta di uno strumento utile a capire in base a cosa vengono prese certe decisioni.

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La prima versione è stata sviluppata mesi fa negli Stati Uniti da un professore del Georgia Tech; nel frattempo uno è stato lanciato nel Regno Unito. Intanto, questo sito italiano, solo nelle prime ore, ha avuto così tanti accessi, che il server non ha retto, andando letteralmente in tilt.

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A testimonianza del fatto che le persone hanno necessità di capire, partendo dai dati.

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