Una città in rosso per le donne: Catanzaro alza la voce con #generazionepari

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images Una città in rosso per le donne: Catanzaro alza la voce con #generazionepari


La luce della Corte d’Appello diventa un faro nel buio di troppe storie taciute. A Catanzaro, istituzioni e studenti si schierano insieme per chiedere rispetto, ascolto e un futuro libero dalla violenza.

  25 novembre 2025 18:29

di GUGLIELMO SCOPELLITI

Una facciata illuminata di rosso, le voci delle istituzioni unite e lo sguardo attento degli studenti dell’I.T.E. “Grimaldi”: è questa l’immagine simbolica con cui Catanzaro ha celebrato la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, grazie all’iniziativa promossa dal Comitato Pari Opportunità presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro.

Il sit-in, organizzato questo pomeriggio davanti al Palazzo della Corte d’Appello e inserito nella campagna nazionale #generazionepari e #seticontrollanoneamore, ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo giudiziario, scolastico, associativo e forense. 

All'appuntamento hanno preso parte Concettina Epifanio, Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. Al suo fianco Francesca Garofalo, Presidente del Tribunale di Catanzaro, testimonianza concreta dell’impegno della magistratura in questa battaglia civile.

A rappresentare il mondo forense Rosalba Viscomi, Presidente del Comitato Pari Opportunità degli Avvocati, promotrice dell’iniziativa, e quello dell’avvocato Vincenza Matacera, Presidente del Consiglio dell’Ordine Distrettuale, che ha portato un messaggio diretto e coraggioso rivolto ai più giovani.

A intrecciare il mondo dell’educazione con quello della giustizia, la presenza calorosa e attenta della dirigente scolastica Elisabetta Zaccone, punto di riferimento degli studenti chiamati a essere protagonisti di una nuova cultura del rispetto.

Tra gli interventi più significativi, quello dell’avvocata Vincenza Matacera, che ha scelto di rivolgersi direttamente ai giovani presenti. Un discorso forte, concreto, dedicato ai segnali troppo spesso minimizzati:

Controllare il telefono non è amore. Se vi controlla e vi chiede dove andate, non è amore. Sono piccoli segnali, ma dobbiamo stare attenti… Non restate in silenzio. Il silenzio è la prima porta da cui non si esce più. Date voce a ciò che vivete. Non vergognatevi.”

Matacera ha ribadito l’importanza del dialogo con docenti e figure educative, ricordando ai ragazzi che denunciare e confrontarsi è il primo gesto di liberazione. 

La dirigente scolastica Elisabetta Zaccone ha evidenziato il ruolo cruciale della scuola nella formazione dei giovani alla parità e al rispetto:

Essere qui significa non essere indifferenti. La scuola deve educare alla parità di genere e costruire una cultura che prevenga la violenza. Solo attraverso educazione e consapevolezza possiamo davvero cambiare le cose.”

Zaccone ha ricordato anche il proseguimento dell’iniziativa: il convegno del 26 novembre presso l’Aula Conferenze dell’Istituto Grimaldi, con la partecipazione di istituzioni e testimonianze dirette.

La Presidente del CPO, Rosalba Viscomi, ha voluto sottolineare il valore della perseveranza e dell’impegno civile:

Continueremo a farlo: dare voce a chi non ce l’ha o non riesce a tirarla fuori. La presenza dei ragazzi è preziosa, davanti a loro bisogna inchinarsi. Noi avvocati abbiamo un ruolo sociale: lavorare per i diritti e per la legalità.”

Viscomi ha ringraziato tutti i componenti del Comitato e l’Ordine, ma soprattutto gli studenti che hanno contribuito a rendere vivo l’evento.

Gli alunni dell’I.T.E. “Grimaldi”, coordinati dal prof. Gaetano Mancuso e dalla prof.ssa Angela Procopio, hanno dato forma a una delle parti più intense del sit-in: la lettura delle storie di donne vittime di femminicidio. Un atto corale di memoria e responsabilità civile, che ha reso tangibile il dramma dell’assenza e la necessità di cambiare rotta.

La giornata proseguirà idealmente domani con un nuovo appuntamento all’Istituto Tecnico Economico “B. Grimaldi”, dove interverranno figure istituzionali e testimonianze dirette per approfondire ancora il tema della parità e della lotta alla violenza, in un percorso che il CPO ha scelto di articolare in due momenti distinti proprio per coinvolgere più comunità possibili.


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