Università in centro. No al Convitto Galluppi, perché invece non si pensa alla caserma Triggiani? Mancano vere politiche pubbliche

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images Università in centro. No al Convitto Galluppi, perché invece non si pensa alla caserma Triggiani? Mancano vere politiche pubbliche
Giorgio Ventura
  20 novembre 2019 18:12

 di GIORGIO VENTURA 

Lo spostamento di alcune facoltà universitarie nel centro storico cittadino che già ospita la facoltà di sociologia e i relativi corsi di specializzazione, sembrerebbe, secondo l’amministrazione comunale, la soluzione alla desertificazione che da tempo è in atto nella nostra città, ormai diventata un teatro fatiscente di figuranti alla ricerca di un ruolo che li riporti agli antichi fasti.

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Questa visione progettuale che vede nell’istituto Galluppi, edificio che necessiterebbe di significativi restauri strutturali, la sede dove allocare alcune facoltà universitarie, sembrerebbe non essere per nulla funzionale soprattutto agli interessi degli studenti che dovrebbero affrontare i disagi derivanti da vie  di accesso inadeguate, mancanza di parcheggi in grado di assorbire un’utenza che deve potersi muovere  più volte al giorno e di edifici idonei ed agibili. È utile inoltre, ricordare che il campus universitario di Germaneto, sostenuto ed incentivato con adeguate strategie e politiche innovative, potrebbe ben rappresentare un polo accademico regionale di tutto rispetto.

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Pur tuttavia si avrebbe potuto pensare alla Caserma Triggiani, che possiede ampie possibilità di parcheggio, ospitare Corsi di Specialistica e il Corso di Laurea in Sociologia attualmente in Discesa Eroi 1799 - attualmente ospitate in strutture assolutamente inadeguate. Inoltre, per la sua ampiezza avrebbe potuto  ospitare anche altre Facoltà umanistiche tutto in unico centro senza dispersione degli studenti – dei docenti e del personale amministrativo.

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Riqualificare il centro storico, progettare una città bella, efficiente, vivibile per gli anziani, stimolante per tutti si può, adottando reali misure che supportino i commercianti e migliorino la vita di tutti i cittadini.

Si dovrebbe pensare a tasse comunali ridotte o azzerate per chi ha esercizi commerciali nel centro storico, fitti adeguati, ad un piano di trasporti e parcheggi fatto studiando i flussi e i servizi e non invertendo i sensi di marcia senza alcuna logica e programmazione, ad un sistema di trasporto alternativo come car-sharing, presente ormai in tutte le città proiettate verso una mobilità sostenibile.

Pertanto, alla luce di queste considerazioni, ritenere che tutto possa dipendere dall’università non fa altro che distrarre dai reali problemi che affliggono il centro storico le cui cause vanno ricercate nell’assenza di politiche pubbliche sapientemente mirate ed orientate al soddisfacimento delle esigenze dell’intera cittadinanza.

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