Vaccini ai detenuti e attivazione Rems Girifalco, Ferro (FdI) interroga il Governo

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Wanda Ferro
  16 marzo 2021 17:09

 Le richieste del garante dei detenuti della Regione Calabria relative alla vaccinazione della popolazione carceraria e per l’attivazione della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Girifalco, sono state portate all’attenzione del Governo dal deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che ha rivolto una interrogazione al ministro della Giustizia Cartabia e al ministro della Salute Speranza.

Wanda Ferro ha chiesto ai rappresentanti del governo “quali iniziative di competenza intendano assumere per includere la popolazione carceraria tra le categorie da vaccinare prioritariamente, anche al fine di garantire l'efficienza e la sicurezza della macchina penitenziaria”.

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Già in una interrogazione dello scorso 14 gennaio Wanda Ferro aveva evidenziato che  "se si ritiene vera la circostanza che nell’ambiente penitenziario sussista un maggiore pericolo di contagio, alimentato da un sovraffollamento cronico che ostacola qualsiasi forma di distanziamento e conclamato dai numeri, e una effettiva difficoltà di gestire l’emergenza sanitaria, logica vorrebbe che venissero vaccinati subito tutti i detenuti e gli operatori penitenziari che operano all’interno delle carceri, scongiurando così la temuta esplosione incontrollata dell’epidemia, che sinora si è dichiarato di voler prevenire favorendo il ricorso alle detenzioni domiciliari".

Wanda Ferro ha chiesto quindi al governo di dare seguito all’avvio dell’attività funzionale della Rems di Girifalco, della quale già a fine 2020 sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione, grazie all'impegno dell'Asp e dell'Amministrazione comunale,  e per la quale è necessario perfezionare celermente i successivi necessari adempimenti, dalla procedura ad evidenza pubblica per l’acquisto degli arredi e delle attrezzature, al procedimento di autorizzazione e accreditamento, alla definizione della forma di gestione (pubblica o privata) della struttura stessa. Secondo il Garante, infatti, sono più di 50 le persone in lista di attesa per l’ingresso in Rems, in quanto dichiarate giudizialmente incapaci di intendere e di volere, a cui si aggiungerebbero i soggetti raggiunti da una misura di sicurezza temporanea, come previsto per legge.

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