"Se il furbetto potesse essere previsto non sarebbe un furbetto, per cui del furbetto purtroppo in Calabria, in Italia e nel mondo ci si può accorgere solo dopo che ha fatto la turbata. E nel momento in cui l'ha fatta, ci saranno sempre due furbetti, il vaccinato e il vaccinatore". A dirlo è stato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, parlando con i giornalisti all'hub vaccinale di Catanzaro, con riferimento alla polemica nata da varie denunce contro presunti "furbetti" che avrebbero scavalcato le liste di prenotazione ottenendo un vaccino destinato invece alle categorie al momento ritenute prioritarie. Nei giorni scorsi vari esponenti politici e non solo hanno sollecitato alle autorità sanitarie regionali una verifica per capire chi, eventualmente, si nasconda dietro questa voce "altro" che compare nei report sul numero dei vaccinati in Calabria, e sulla vicenda il presidente della Commissione parlamentare antimafia, il senatore Nicola Morra, ha annunciato un approfondimento della Bicamerale. "Andremo a pescare il vaccinato e il vaccinatore, ma certamente - ha proseguito Spirlì - non sarà una gogna mediatica, perché in ogni caso io penso che anche il peggiore dei colpevoli abbia diritto a essere trattato secondo giustizia e non certamente con una gogna mediatica che non merita nessuno".
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