Verso il nuovo monitoraggio. In Calabria reparti di area medica e terapia intensive in sovraccarico

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I dati della giornata di oggi sui reparti di area medica e sulle terapie intensive saranno utilizzati nel monitoraggio dell'ISS di venerdì prossimo quando si stabiliranno i nuovi colori

  20 aprile 2021 18:50

di GABRIELE RUBINO

Entrambi i valori legati alla percentuale di occupazione dei posti letto superano le soglie di allerta. Negli ospedali calabresi il 50 per cento delle degenze dei reparti di area medica (la soglia è al 40 per cento) e il 31 per cento delle Terapie Intensive (la soglia in questo caso è al 30% per cento) accolgono pazienti Covid. I dati sono documentati da Agenas che ha accesso ai dati del ministero della Salute. La rilevazione di oggi sulla situazione delle strutture ospedaliere, martedì 20 aprile, è importante perché solitamente al momento del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, alla base delle scelte sulle fasce colorate del venerdì, si usano appunto i dati del martedì.

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Nell’ultimo monitoraggio i due parametri presentavano un’occupazione dei reparti di area medica al 50% e quella delle Terapie intensiva al 28% (lievemente sotto-soglia). Dunque, in occasione del monitoraggio di venerdì prossimo, che è fondamentale in vista delle riaperture del 26 aprile – possibili solo se in zona gialla- la Calabria avrà dati in peggioramento. Già la settimana scorsa la cosiddetta ‘valutazione d’impatto’, che tiene conto appunto principalmente della pressione sulle strutture ospedaliere è risultata ‘alta’. Questa valutazione tiene comunque in considerazione altri due ‘criteri’ che saranno resi noti più avanti: il numero dei positivi con età maggiore di 50 anni e la presenza di focolai nelle Rsa. La 'valutazione d’impatto' a sua volta concorre assieme alla 'valutazione della probabilità' a determinare la classificazione complessiva del rischio. La Calabria, nell’ultimo monitoraggio, era l’unica regione italiana a rischio ‘alto’. Come noto la valutazione del rischio e la determinazione dello scenario di trasmissibilità (per cui contano l’Rt e altri parametri sui contagi) sono i due elementi essenziali per la collocazione in una fascia colorata piuttosto che in un’altra. Si parte da uno scenario di tipo 1 (quello più basso) e un rischio alto che, Dpcm alla mano, sono appunto da zona arancione.

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Se la Calabria vuole sperare in passaggio in area gialla deve non solo mantenere lo scenario di tipo 1 ma anche ‘far abbassare’ da alta a moderata la classificazione complessiva del rischio. Certo, i dati sul 'sovraccarico' delle strutture ospedaliere non aiuteranno.

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