Vertenza Telecontact, Enzo Bruno: "Si apra una trattativa nazionale, difendere 450 lavoratori significa difendere dignità e coesione sociale"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Vertenza Telecontact, Enzo Bruno: "Si apra una trattativa nazionale, difendere 450 lavoratori significa difendere dignità e coesione sociale"


  17 novembre 2025 15:19

“Una comunità che perde lavoro, perde futuro. Per questo non possiamo permettere che la vicenda venga trattata come una pratica interna o un passaggio tecnico, ma dobbiamo riconoscerla come un’urgenza che riguarda il destino di un intero territorio”. È quanto afferma il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di Tridico Presidente, al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di Telecontact che questa mattina hanno manifestato a Catanzaro contro la cessione del ramo di azienda che metterebbe in discussione la propria stabilità occupazionale.

“Dietro questi lavoratori e queste lavoratrici ci sono storie e famiglie che da oltre venticinque anni garantiscono con professionalità e sacrificio un servizio strategico per la città di Catanzaro e per la Calabria. Oggi, la loro stabilità lavorativa rischia di essere messa in discussione da un’operazione industriale ancora priva delle necessarie certezze e garanzie – spiega Bruno –. Una delle prime iniziative che ho portato avanti da consigliere regionale è stata la presentazione di un’interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore al Lavoro, affinché questa vicenda non restasse confinata come una semplice vertenza aziendale o territoriale, ma venisse riconosciuta formalmente come vertenza regionale. Parliamo infatti di 450 posti di lavoro solo a Catanzaro e di circa 1.600 nell’intero Mezzogiorno: numeri che non rappresentano statistiche, ma persone, famiglie, progetti di vita e responsabilità sociali. Il rischio reale è quello di assistere, tra qualche anno, a una nuova drammatica fase di precarizzazione, con la conseguente perdita di stabilità economica e prospettiva occupazionale. Per questo – prosegue – non possiamo considerarla una vicenda privata tra azienda e lavoratori, ma un tema che investe direttamente le istituzioni”.

“Questa mattina – aggiunge Bruno – ho avuto una proficua interlocuzione con il presidente Pasquale Tridico, che ha confermato la disponibilità a portare l’interrogazione non solo in sede regionale, ma a livello nazionale e, qualora necessario, anche europeo, affinché ai lavoratori non venga mai trasmesso il messaggio di essere soli. La vertenza deve assumere una dimensione calabrese ampia, strutturata e monitorata, perché il futuro di queste persone coincide con il futuro di una parte significativa della nostra economia locale. I lavoratori hanno diritto a certezze, non a scenari ipotetici o transitori: servono garanzie, piani industriali credibili e una visione che non si esaurisca con gli ammortizzatori sociali”.

“Non permetteremo – conclude Bruno – che questa vicenda venga minimizzata o affrontata con superficialità. Catanzaro e la Calabria non possono essere il laboratorio permanente di nuove precarietà. Ci batteremo in Consiglio regionale, in Parlamento e, insieme al presidente Tridico, anche in sede europea. Difendere il lavoro significa difendere dignità, coesione sociale e futuro. E il nostro impegno non arretrerà di un millimetro”.

 


Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy . Chiudendo questo banner, o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.