di VINCENZO SPEZIALI
"E poi dici che uno non si deve inc...azzare" ripeteva Turi Ferro, interpretando il ruolo di Giulio Giuliani, nella nota miniserie di Rai1, con Virna Lisi -negli anni 1989/90- dal titolo "...e non se ne vogliono andare".
Ecco, gli strani scherzi di "un destino cinico e baro", memorabile frase di Giuseppe Saragat (che fu anche Presidente della Repubblica ma lo disse per la sconfitta elettorale del 1953, quindi prima di assurgere alla più alta carica), la quale calza d'uopo. Siccome tutto verrà dimostrato, ho premesso siffatta articolata parafrasi, poiché c'è gente in giro, la quale ha ignoranza, insipienza, indecenza, ma pensa di fare politica e di imporre il suo 'non essere realtà politica', per di più con arroganza.
Caspita, corbezzoli e, eziandio, persino accidenti, anzi doppio, triplo accidenti, in quanto vien proprio da far tremare le vene ai polsi: ma con me si va a fare ciò? A differenza di qualche scarpa (la quale può diventare ciavatta alla romana o zoccola alla napoletana...e comunque parliamo o no di calzature?), proprio a me medesimo l'arroganza, così come le imposture e le amenità di simil generis, non le si devono destinare, né tantomeno agitare, come si fa con il drappo nella corrida: la cosa è abbastanza incauta, per l'incauto agitatore o l'improvvida agitatrice che dir si voglia, quindi fate vobis!
Già nel sottoscritto abbonda di molto (e al tempo stesso a giusta causa ed in virtù di potermelo permettere) il gamete della suddetta 'arroganza', però la mia è per legittima ancorché condivisibile difesa e pure a fronte di evitarmi gastrite ed ulcera.
E già, questi disturbi 'stomaco-intestinali' insorgono per lo scempio delle istituzioni e della politica (che al sottoscritto l'hanno insegnata i 'grandi della Patria' e non la maggioranza degli odierni impostori ) ed oggi ci riduciamo ad avere quali cattivi protagonisti -purtroppo!- svariati figuranti.
In conseguenza di quanto detto fino ad ora e, certamente, pure per reazione ad una corretta intervista basata su sana (ed incontrovertibile!) critica politica e financo sulla scorta di satira non offensiva (attraverso il mio Stato di Wathsapp), chi so io -ma soprattutto chi è stato segnalato dalle e alle autorità preposte, dopo aver esaminato con prove tecniche i dati del mio smartphone e dei computers- è molto, ma molto probabile che abbia tentato di intimorirmi con un gesto di illegale incursione telematica, agli indirizzi della mia posta elettronica.
Ciò è perseguibile per legge, pure nei confronti di pubblici ufficiali (o para tali) e di politici -orbene politicanti- o para tali! La verità -disgraziatamente!- è che la mia 'fotografia' sull'Italia è presto detto confermata, a cagione ed in luogo di quanto è accaduto, però io, già io...non mi fermo, non indietreggio, non mi nascondo, non mi impressiono, non mi abbatto. Semmai vado avanti, indomito e a testa alta, adamantino con consapevolezza, cioè massiccio e fiero come come il Pollino, ma soprattutto...come l'Aspromonte.
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