Vincenzo Speziali: "Quando un Papa muore finisce non solo un 'regno', bensì un'epoca"
Vincenzo Speziali
21 aprile 2025 20:26di VINCENZO SPEZIALI
Quando un Papa muore finisce non solo un 'regno' -difatti parliamo di un Papa re- bensì un'epoca. Termina quindi 'l'imperium in terris', cioè la sua impostazione dogmatica, ecclesiale, catechista, ma persino (e visti i tempi odierni), persino politica. Esce dunque di scena il secondo pontefice del sorriso -il primo fu Albino Luciani- ovvero Papa Francesco, realmente un vicario di Cristo in mezzo alla tempesta.
Quanto dovremmo ricordare circa le sue prese coraggiose contro le guerre contemporanee, le polemiche verso taluni governanti guerrafondai, la sua frase iconicamente storica "la mafia spuzza"; oppure la stucchevole polemica sulla omosessualità scambiata mistificatoriamente in modo omofobo; senza contare il viaggio in Iraq con annesso incontro assieme all'Ayatollah Al Sistani (patti chiari, quest'ultimo nemmeno lontanissimo parente dei cinque noti chierici laici e fanatici italici, cioè Caselli, Scarpinato, 'Cafierocomesichiamalui', Gratteri -made in. PULCINELLA?- e Lombardo).
Purtuttavia, comunque, esce di scena un grande Papa, il primo pontefice della storia, proveniente dai gesuiti, magistrale ordine formativo e da sempre a capo del sodalitium planum, cioè i Servizi Vaticani. Ma se ne va, tra l'altro dopo averci insegnato e dimostrato, il valore o la forza della resistenza ad oltranza rispetto al dolore, interpretandola a nome di tutti coloro che soffrono e che soffrono in silenzio, senza un filo della propria voce la quale possa essere udita.
E per di più se ne torna, 'alla casa del Padre', il giorno dopo la resurrezione di nostro Signore: se ciò non è Fede e non costituisce Miracolo, di che parliamo?