L’evento di sabato 30 novembre presso la sala del MUSMI si colloca nella continuità della collaborazione tra l’IS “Siciliani-De Nobili” di Catanzaro, rappresentato dal Dirigente Filomena Rita Folino, e l’associazione “La voce della legalità”, presieduta dalla prof.ssa Giulia Anna Pucci. Si è trattato di una fisiologica continuazione di una serie di eventi, la cui organizzazione è stata curata dalla prof.ssa Elena Maida, che hanno riempito la settimana della Giornata Internazionale della violenza sulle donne.
Nel corso del convegno, dal titolo “ Adele e Loredana: il Cielo non ha più bisogno di angeli”, si è cercato di operare un momento di comune e congiunta riflessione in relazione al fenomeno della violenza di genere. Questo evento conclusivo è stato un momento molto intimo, connotato da due testimonianze rispetto ad altrettanti femminicidi distanti l’uno dall’altro cinquant’anni ma, tuttavia, unificati da un filo rosso che è rappresentato da due assassini. L’evento è iniziato con l’intervento del Dirigente Folino che, dopo i saluti istituzionali, ha invitato gli studenti a riflettere su un dato sconcertante: a distanza di mezzo secolo dall'uccisione di Adele Scerbo, il fenomeno dei femminicidi persiste e, anzi, sembra intensificarsi. Un'occasione, questa, per ribadire l'importanza di eventi come questo, volti a sensibilizzare le giovani generazioni sulla necessità di costruire una società libera dalla violenza.
A seguire, vi è stata una successione di momenti artistici intervallati da forti testimonianze: la dott.ssa Eleonora Rotella, compagna di classe di Adele Scerbo, studentessa dell’ Istituto “De Nobili” nell’ anno scolastico 1974 e vittima di femminicidio alla cui memoria è stata dedicata una targa, ha ricordato Adele e i giorni trascorsi insieme nel periodo scolastico.
La dott. ssa Veruska Pingitore che, in qualità di psicologa, ha tentato di tracciare un identikit psicologico del sex offender, ma, comprendendo anche le difficoltà di operare una determinazione aprioristica del sex offender, ha raccomandato ai ragazzi presenti di prestare sempre molta prudenza .
Poi la proiezione del video relativo a Loredana Scalone, con a margine l’intervento molto emozionante della sorella Giulia. che, con la sua testimonianza, ha dipinto un quadro toccante della vita della vittima, segnata da relazioni violente, e ha offerto una fedele ricostruzione della vicenda. La sua voce, piena di dolore nel descrivere il tragico epilogo di una vita segnata da relazioni tossiche, ha ripercorso le tappe del processo culminato nella condanna dell'omicida a 25 anni. Le sue parole, cariche di dolore e rabbia, hanno sottolineato l'impatto devastante della violenza sulle vittime e sulle loro famiglie.
La giornata si è conclusa con la testimonianza di Maria Domenica Vazzana, penalista e membro di “Progetto innocenti”, che ha condiviso un decalogo di comportamenti da mantenere in situazioni di pericolo per la propria incolumità.
L’evento è stato moderato dall’avv. Simone Rizzuto, che ha tentato anche di tracciare una sorta di bilancio critico in relazione al fenomeno della violenza di genere che va combattuta soprattutto dal punto di vista socio-antropologico e non solo dal punto di vista giuridico.
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