In occasione della Giornata mondiale delle zone umide, lunedì 5 febbraio, presso il Museo di Zoologia – SIMU, Università della Calabria, si terrà un seminario per approfondire l’importanza di questi fragili ecosistemi e della varietà di animali che li abitano.
La Convenzione sulle Zone Umide di Importanza Internazionale (Convenzione di Ramsar) ha permesso di identificare, all’interno di un elenco internazionale, le più importanti aree umide mondiali, caratterizzate da ecosistemi ad altissima biodiversità. La Convenzione definisce come “zone umide” le paludi, gli acquitrini, le torbiere e gli specchi d’acqua, siano essi naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante oppure corrente, dolce, salmastra o salata e comprende anche quelle fasce marine costiere la cui profondità, in condizioni di bassa marea, non superi i sei metri”.
È l’unico trattato internazionale sull’ambiente che si occupa di questi particolari ecosistemi che, oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo è svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici.
Per l’Italia, Le zone umide d’importanza internazionale inserite nell’elenco ufficiale, sono 57, distribuite in 15 regioni, per un totale di 72.288 ettari.
Lo scopo della ricorrenza è di aumentare la consapevolezza sul valore di questi ambienti la cui integrità è fortemente minacciata dalle attività umane.
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