di DAVIDE ZICCHINELLA
Mi hanno colpito, durante la mia recente missione in Africa, questi due giovani genitori, neanche trentenni, che camminavano con i loro figli nel villaggio profughi. Tanto giovani e gia con tanti figli. Ho chiesto loro se tutti i bambini al loro seguito, inizialmente 6, erano tutti i loro, e se potessi scattare una foto di famiglia. Mi hanno detto subito di si. Quando si sono seduti per essere fotografati e arrivato un settimo e mentre stavo per scattare la foto sul cellulare è arrivato, in zona cesarini, l'ottavo. La famiglia era decisamente più numerosa di quanto credessi! Ho scattato la foto ed ho ringraziato tutti per la gentilezza e la disponibilità. Mentre stavo per attraversare il sentiero che mi riportava verso il pullman, per mettermi nuovamente in viaggio, e dove mi aspettavano da un po i miei straordinari e pazienti compagni di missione, mi sono sentito toccare alle spalle. Era un ragazzina tra gli 11 ed i 12 anni, Ia nona figlia della famiglia che avevo fotografato in precedenza. La primogenita, che si era allontana per andare ad un lontano pozzo a prendere l'acqua e che non era stata inclusa nella foto di famiglia, della quale aveva avuto notozia dai genitori. Ci teneva ad esserci in foto, anche se in appendice, volenterosa, orgogliosa, prima figlia di (fino ad ora) di una progenie di nove.
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