Catanzaro, Fidapa discute di Donne e Diritti nel Mediterraneo. Dajani: “Non fate silenzio su Gaza”

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  15 settembre 2024 17:57

di MARCO VALLONE

Si è tenuto questa mattina, presso l'Hotel Perla del Porto sito nel quartiere Lido di Catanzaro, il Convegno, di livello internazionale, sul tema “Donne e Diritti nel Mediterraneo” organizzato dalla Task Force sui Diritti Umani del Distretto Sud Ovest FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) BPW (Business Professional Women) Italy, con il rilevante contributo, in particolare, della referente distrettuale della Task Force, Loreta Mastrolonardo.

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Le ragioni sostanziali di tale appuntamento risalgono nella volontà di affermare, insieme ai Valori Universali dei Diritti dell'Uomo, sanciti dalla Corte dell'Aia, anche i Valori Universali dei Diritti delle Donne, che, come ogni diritto che pur si consideri come acquisito, non dovrebbero invece mai essere ritenuti scontati e dovuti, tenuto conto di come ancora oggi, nel mondo, essi siano sottoposti a minacce, prevaricazioni, discriminazioni o ingiustizie di vario genere. E questo, nonostante le molte lotte e conquiste raggiunte.

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Sono stati presenti all'evento, portando i loro saluti, Franca Dora Mannarino, Presidente del distretto Sud Ovest di FIDAPA; Domenico Naccari, console onorario del Regno del Marocco; Giuseppina Bombaci, Rappresentante BPW Europa al Consiglio d'Europa; Melinda Calandra, Responsabile nazionale Task Force Diritti Umani; Rossella Barillari, Presidente della sezione FIDAPA di Catanzaro.

Loreta Mastrolonardo ha introdotto le relazioni degli ospiti, che sono stati a loro volta moderati dalla professoressa di filosofia del mondo antico, Serena Forni. In particolare hanno relazionato: Monsignore Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia Roma, cui è stata consegnata anche una lettera sui Diritti Umani da far pervenire a Papa Francesco; Shermine Dajani, presidente Jordan/Italian Forum for Cooperation, CEO di Panmed Energy, definita da Loreta Mastrolonardo, durante la sua presentazione, come “una delle 200 donne arabe più potenti”.

“E' un onore stare con voi oggi – ha affermato Shermine Dajani – in questo prestigioso evento qui a Catanzaro. Qui ci riuniamo per celebrare e riflettere sul profondo ruolo che le donne hanno nel Mediterraneo, una parte del mondo ricca di tradizioni, cultura e storia. Come donna giordana, sono fiera di condividere la mia prospettiva relativamente al contributo delle donne, particolarmente in questi tempi sfidanti, mentre assistiamo alla resilienza e alla forza delle donne a Gaza. Nella regione mediterranea le nostre culture sono profonde di tradizioni, e queste tradizioni sono rilevanti per stabilire quale sia il ruolo che le donne giocano nella società. Le donne arabe hanno sempre svolto un ruolo centrale, sono state sempre la spina dorsale della famiglia e custodi del nostro patrimonio culturale. E, nonostante le percezioni superficiali che alcuni posso avere, le donne arabe non sono limitate dalle loro tradizioni. Ne sono, piuttosto, rafforzate. Le nostre tradizioni non sono catene, ma ancore che ci danno forza e identità. Ci sono donne arabe che hanno dato importanti contributi all'umanità e alla conoscenza: penso, per esempio, a Zainab al-Ghazali, attivista e studiosa egiziana che ha dedicato la propria vita all'emancipazione delle donne, attraverso l'istruzione e la riforma sociale”.

“In Giordania, luogo in cui sono nata, le donne hanno fatto passi da gigante in svariati campi: dalla politica agli affari, dall'istruzione alle arti- ha proseguito l'imprenditrice giordana -. Ci sono donne che ricoprono il ruolo di ministri, imprenditrici che guidano aziende innovative, attiviste che lottano per la giustizia sociale e i diritti umani. La forza delle donne giordane non sta solo nel loro successo professionale, ma anche nell'incrollabile impegno nei confronti delle famiglie e delle comunità. Ho avuto il privilegio di lavorare insieme a donne straordinarie che hanno fatto la differenza, e che non solo fanno parte della nostra società, ma sono leader e artefici del cambiamento. Ispirano le generazioni future”.

“Oggi però – ha sottolineato Shermine Dajani – devo rivolgere la nostra attenzione al conflitto in corso a Gaza, una situazione che pesa molto sui nostri cuori. Il mondo vede la devastazione, la distruzione e la disperazione. Ma voglio portare la vostra attenzione verso le donne di Gaza che, nonostante difficoltà inimmaginabili, emergono come simboli di resilienza e speranza. Sono eroine silenziose di questo tragico capitolo della storia. Di fronte alla guerra resistono, non con le armi, ma con l'incrollabile spirito e l'amore per le loro famiglie. Sono donne che, pur sopportando gli orrori della guerra, lavorano per un futuro in cui la pace e la dignità possano prevalere”. In modo appassionato Dajani si è apprestata a concludere, affermando come oggi si stia “assistendo al genocidio maggiormente documentato nella storia dell'umanità. La guerra in Palestina è una guerra contro le donne. Il mondo intero assiste agli orrori e ai massacri perpetrati contro donne e bambini innocenti nel West Bank e a Gaza. 5 giorni fa bombe da 2000 tonnellate hanno colpito una zona umanitaria, che dovrebbe essere sicura, prendendo di mira una tendopoli in cui vi erano bambini e famiglie che dormivano, e causando numerosi morti e feriti. Il diritto internazionale non è rispettato, e finché non ci sarà pressione da parte dell'Italia e dell'UE perché venga messa fine alla fame e ai massacri in corso, nient'altro conta al mondo. Non possiamo occuparci di quante donne ci siano nei consigli d'amministrazione, o del loro numero in parlamento, quando donne innocenti in quartiere vengono abusate, incarcerate, violentate, massacrate e accusate di essere palestinesi. La FIDAPA dovrebbe alzare la voce contro gli abusi dei diritti umani. Per favore, non restate in silenzio”.

Monsignore Antonio Staglianò, dopo aver iniziato il suo intervento intonando “Tutto l'universo obbedisce all'amore” di Franco Battiato, ha evidenziato come i versi della canzone del celebre cantautore valgano “il dodicesimo capitolo della metafisica di Aristotele”, rivolgendosi ironicamente alla professoressa di filosofia del mondo antico Serena Forni, seduta al tavolo dei relatori. “In questo verso poetico cantato c'è dentro una verità altissima che i poeti ci hanno raccontato e che, nella tradizione sapienziale scientifica, non è stato preso in considerazione. Ad esempio, 'l'amor che muove il sole e le altre stelle' è una rivoluzione metafisica. Aristotele parla del motore immobile, e quindi di Dio. Perciò Aristotele era ritenuto un teologo. Teologi erano Aristotele, Platone e tutti i filosofi presocratici, come Eraclito e Parmenide. Erano tutti teologi. Ecco perché quando il cristianesimo apparve nel mondo, Gesù di Nazareth, che visse alcune vicende, venne condannato per aver bestemmiato per blasfemia. E poi risorse da morto secondo la fede cristiana. Il sapere che da questa luce scaturì fu un sapere che venne presentato al mondo come sapere filosofico, come la vera sapienza. La vera filosofia. Oggi parliamo di teologia, questo sapere su Dio cioè, che ha generato un sapere straordinario sul mondo e sulla realtà, era comunicato come la vera sofia. La vera sapienza, luce che illumina ogni uomo e dirige i passi dell'umanità. La luce può entrare anche nel tunnel più oscuro dell'esperienza umana. E questo è il Cristianesimo!”

“Battiato ci dice – ha proseguito ancora Staglianò – che l'amore è la legge universale a cui l'universo obbedisce. E nell'universo, in questo antropocentrismo situato di cui parla Papa Francesco, ci siamo noi esseri umani. La terra è piena di bellezza, di animali, di piante, di minerali che sono un tutt'uno: siamo tutti intrecciati. Quelli della meccanica quantistica ormai lo stanno insegnando. La materia vera non è quella che osservi: lo vedi questo bicchiere? Ti pare così materiale? In realtà, nell'infinitamente piccolo, quello studiato dai meccanici quantistici, questi ci dicono che le particelle elementari, i mattoni con cui è costruita questa cosa solida, in realtà altro non è che onda. Energia, una funzione d'onda che collassa in un determinato corpuscolo quando c'è un osservatore. Quindi la meccanica quantistica sta creando un modello d'interazione materia-spirito che sta praticamente stravolgendo totalmente il nostro linguaggio. Ci dice che, per particelle che sono distanti milioni di anni luce, istantaneamente ciò che accade a una particella A accade alla particella B. Ciò che accade alla particella A determina il destino della particella B. Questo è straordinario, perché dice che la realtà fisica nelle sue profondità non è locale o materiale, ma è spirituale. Perché, se non fosse spirituale, non accadrebbe”.

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