Catanzaro. "Vacciniamoci informati": Vitambiente ne discute con gli addetti ai lavori

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Il dibattito, organizzato presso la sede di Fondazione Astrea e Vitambiente a Catanzaro, ha messo a confronto Vitambiente con la Protezione Civile, medici e psicologi.

  17 giugno 2021 15:47

Un confronto tra professionisti del settore, gli "addetti ai lavori", su come affrontare le vaccinazioni senza lasciarsi intimorire da "fake news" e "shit storming".

E' quanto ha organizzato il Circolo di Catanzaro del Movimento "Vitambiente", presidente Pietro Marino, presso la sede di Fondazione Astrea, anche sede dell'associazione.

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Ospiti della "tavola rotonda" sul "Vaccinarsi informati", la Protezione Civile comunale, nella persona della responsabile delle pubbliche relazioni del gruppo, Rossella Palermo; il medico Ludovico Montebianco Abenavoli, professore associato di malattie digestive presso l'Università degli studi "Magna Graecia" di Catanzaro, la psicologa e psicoterapeuta Giuditta Lombardo

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Il dibattito è stato moderato dall'avvocato Rita Parentela, responsabile del Circolo di Catanzaro di Vitambiente. 

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"Mai come ora abbiamo bisogno di informazioni esatte e rassicuranti": ha aperto così la discussione Rita Parentela, dopo i saluti di rito del presidente Pietro Marino, che ha sottolineato anch'egli la "necessità di una corretta informazione su una tematica estremamente delicata come quella delle vaccinazioni, oltre che la necessità di essere cittadini attivi, attraverso le buone pratiche e l'informazione, facendo da sprone all'attuale politica ad occuparsi con serietà di una sanità che è di tutti e che attualmente non funziona". 

E' intervenuta quindi Rossella Palermo, che ha raccontato la sua esperienza "in campo" con la Protezione Civile e il gruppo di volontari "nato dalla voglia di esercitare la propria cittadinanza attiva per dare risposte immediate al territorio" -ha affermato- "Attualmente, raggiungere l'immunità di gregge è necessario. Sappiamo che qualunque vaccino può provocare reazioni avverse ma abbiamo fiducia nel sistema nazionale sanitario, che faccia chiarezza  e porti la gente a sentirsi tutelata. E' sempre necessaria, però, l'anamnesi del medico di famiglia prima di sottoporsi a vaccino, si stia bene attenti". 

Parere medico-scientifico quello del dottore Abenavoli, che ha confermato come "già un anno fa ci fosse cognizione di cosa si stesse andando a fare: la più grande vaccinazione di massa che l'umanità ricordi, su scala globale". "Sono stati però compiuti una serie di errori -ha continuato Abenavoli- sebbene si sia lavorato alacremente, compiendo in 8 mesi il lavoro di vent'anni, abbiamo però gravemente distolto l'attenzione da tanti mali quali il diabete, l'ipertensione e il tumore, tutti importanti cause di mortalità. Abbiamo poi potuto osservare l'alternarsi di due CTS (Comitato tecnico-scientifico) nazionali, ma entrambi non hanno conseguito ancora gli obiettivi che si erano prefissate".

"Viviamo giorno dopo giorno una campagna vaccinale sulla base di ciò che può succedere, e questo è un vulnus della campagna vaccinale stessa. -ha detto ancora Abenavoli- Il fatto che il vaccino Astrazeneca sia stato destinato in maniera "preferenziale" agli over 60 ha lasciato al vaccinatore una discrezionalità che non doveva esserci, oltre che il vaccinatore non è stato tutelato dallo Stato. Infine, il caso, purtroppo, del decesso della 18enne ligure ha determinato un effetto domino amplificato e, quindi, il cambio repentino di tutta la campagna vaccinale. Questo è un grave difetto di comunicazione che determina un enorme vulnus nel sistema".

 

E' intervenuta infine la psicologa Giuditta Lombardo, che si è occupata per l'appunto degli aspetti psicologici nell'affrontare la vaccinazione, specie tra i più giovani. "Nelle ultime settimane -ha detto la Lombardo- hanno tutti cambiato idea sul farsi vaccinare, siamo entrati in quella che io chiamerei la fase del "mamma non vuole". Gli adolescenti in particolar modo erano felicissimi di vaccinarsi e sentirsi importanti, diventando da causa e veicolo di Covid a soluzione del problema stesso, specialmente in vista dell'estate e della ripresa dei rapporti sociali. Ma negli ultimi giorni hanno fatto un generale dietrofront, vedendo il vaccino come una minaccia". 

"Le proprie credenze -ha detto la Lombardo- hanno cominciato a vacillare, da qui sorgono alcune devianze disfunzionali e sintomi anticognitivi. E' importante ridimensionare le proprie ansie e quelle dei nostri adolescenti. Se si fa della corretta informazione, a casa, nelle scuole, nei contesti sociali, si interviene sulla minaccia percepita e si può proseguire senza "inciampo" con la campagna vaccinale"".

Il dibattito si è concluso con i saluti di rito del presidente di Vitambiente, Marino. 

 

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