Il direttore Lugi Carnevale: "Onorati di svolgere questo compito"
01 ottobre 2020 14:27di PAOLO CRISTOFARO
Si è tenuta lunedì a Roma, alla presenza di Papa Francesco, del Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, e del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, la manifestazione per celebrare il 75° anniversario dalla fondazione dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza Vaticano, istituzione della Polizia di Stato che, in stretta collaborazione con gli uffici vaticani, vigila sulla sicurezza dei luoghi sacri.
Fondato nel 1945 - trae origine già da indicazioni dei Patti Lateranensi del 1929 - a cavallo tra la fine della seconda guerra mondiale e il ritorno della democrazia, è attualmente diretto da un calabrese della provincia di Catanzaro, Luigi Carnevale (originario di Squillace), già questore in Calabria, impegnato nella DIA, comandante della Mobile di Cosenza, poi Dirigente Nazionale della Polizia Scientifica.
(Luigi Carnevale, dirigente dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza del Vaticano, di scorta al Papa)
Ma un Catanzarese si ritrova pure negli atti costitutivi dell'Ispettorato. Nel decreto del Ministero dell'Interno, diretto da Ivanoe Bonomi, del 10 marzo 1945, che di fatto istituiva l'Ispettorato, la firma dell'allora sottosegretario Enrico Molè, originario di Catanzaro.
(Il decreto del Ministero dell'Interno firmato da Enrico Molè)
"Importante riconoscere l'operato di tanti uomini e donne della Polizia di Stato italiana", ha sottolineato il Pontefice. "Essi hanno svolto con competenza e passione una missione che trae origine dai Patti Lateranensi del 1929. L'Ispettorato di Pubblica Sicurezza Vaticano, è nato già in un difficile contesto di precarietà ed emergenza nazionale, nel quale le forze politiche e sociali erano impegnate nella ripresa democratica. Proprio nel 1945 l'Ispettorato acquisì autonomia e configurazione giuridica propria per effettuare tale servizio, con l'Ufficio Speciale di Pubblica Sicurezza", ha raccontato Papa Francesco.
(Emesso anche un francobollo congiunto Italia-Vaticano per il 75° dell'Ispettorato)
La manifestazione, accompagnata anche dagli strumenti della Banda della Polizia di Stato - è stata condotta dal giornalista della Rai - anche lui catanzarese - Alberto Matano. Presenti tanti calabresi, tra i quali Massimo Palanca, gloria del calcio di Catanzaro. "Le donne e gli uomini dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza Vaticano, nel doloroso periodo in cui il Paese si è fermato per impedire una più drammatica diffusione del Covid-19, non hanno mai smesso di vigilare con la massima attenzione sui Siti Sacri adiacenti la Città del Vaticano, Piazza San Pietro e la Basilica in primis", spiega Luigi Carnevale. I"n quei giorni il nostro lavoro ha assunto ancor più i toni di un atto d’amore verso luoghi normalmente brulicanti di pellegrini e turisti e che apparivano improvvisamente deserti anche se paradossalmente ancor più splendenti nella loro solenne bellezza. Siamo stati commossi testimoni della preghiera solitaria del Pontefice che ha assunto in quel contesto una veste inedita e ancor più toccante".
"Chi ha la fortuna di credere si è affidato come non mai alla misericordia del Signore e tutti, comunque, abbiamo compreso quanto, nonostante i progressi dell’umanità, l’uomo sia fragile e impotente di fronte a certi eventi. Abbiamo vissuto momenti che, pur nella loro tragicità, passeranno alla storia e abbiamo avuto occasione di ripensare a quante altre vicende gli operatori dell’Ispettorato di P.S. Vaticano impegnati a vigilare sui Siti Sacri e a proteggere il Santo Padre hanno avuto occasione di vivere a partire 1945, anno di costituzione dell’Ufficio", sottolinea Carnevale.
"Gli uomini e le donne dell’Ispettorato hanno la consapevolezza della responsabilità che grava sulla propria opera quotidiana, ma ciò non impedisce di coniugare il necessario rigore con la sensibilità necessaria nell’accogliere decine di migliaia di visitatori provenienti giornalmente da tutto il mondo", scrive in una nota il capo della Polizia, Franco Gabrielli.
(Foto dall'archivio storico dell'Ispettorato Vaticano)
"Garantire la sicurezza, senza turbare la spiritualità che dai luoghi sacri vigilati promana, è l’obiettivo che ogni giorno le donne e gli uomini di questo speciale Presidio si prefiggono. Fedele a questa missione, l’Ispettorato di Pubblica Sicurezza “Vaticano” ha affrontato eventi e celebrazioni straordinarie quali Giubilei, Concili, Conclavi ed altri avvenimenti eccezionali, raccogliendo l’apprezzamento delle Autorità italiane e di quelle vaticane, a partire dai Pontefici affidati alla propria tutela (ben 7 da Pio XII fino a Papa Francesco) e le celebrazioni per il 75° anniversario culminate con l’Udienza speciale concessa dal Santo Padre Francesco, rappresentano un tangibile e meritato riconoscimento", conclude Gabrielli.
(Il verbale dell'arresto dell'attentatore di Giovanni Paolo II, firmato dall'Ispettorato Vaticano)
"Desidero esprimerle la nostra filiale gratitudine per averci concesso l’onore di questo incontro in occasione del 75° anniversario dell’istituzione dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano. È un momento che viviamo con emozione e gioia", ha detto durante l'incontro il Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. "È nostro proposito lavorare insieme per la costruzione di una società più giusta e solidale, fondata sulla fratellanza, come ella, santità, paternamente ci sprona a fare. Solo così, nella laicità della nostra missione di donne e di uomini dello stato, possiamo ritrovare le radici profonde della dignità di ogni persona e il senso di un’umanità rinnovata. Santità, nella ricorrenza del 75° anniversario dell’istituzione dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano desideriamo rinnovarle i sentimenti di vicinanza e affetto, insieme alla più ferma volontà di continuare a essere presidio di sicurezza e di pace", ha concluso il Ministro.
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