Gutenberg: Guede, l’unico condannato per la morte di Meredith Kercher racconta il suo libro

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  27 maggio 2023 20:05

di GIACOMOPIO SCALZO

“È inseguendo le menzogne che possiamo arrivare alla verità” parla così in merito alla sua storia processuale Rudy H. Guede, l’uomo condannato per concorso  nell’omicidio di Meredith Kercher.

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“Il beneficio del dubbio. La mia storia”: del libro scritto da Rudy H. Guede e Pierluigi Vito si parla  alla Libreria Ubik di Catanzaro gestita da Nunzio Belcaro e ad intervistare i due coautori è la giornalista Giulia Zampina.

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Nella fase iniziale della conferenza a prendere la parola è stato Pierluigi Vito che ha raccontato il primo incontro con il suo amico “Rudy” in una stanza di due metri per tre del carcere. 

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“Diventare un caso di cronaca è orribile, viene messo sotto esame solo un piccolo pezzo della tua vita come se fosse il totale”, ha detto.

E a tal proposito Guede ha scelto di raccontare cosa si sono detti, “non volevo subito proclamarmi innocente, sarebbe stata solo la mia parola, volevo che leggesse prima tutte le carte, così da poter avere un reale confronto”.

Pierluigi Vito si è poi soffermato su quello che ha definito “uno spiacevole avvenimento - nessun editore voleva pubblicarci, è un peccato che non abbiano capito il nostro vero scopo, dare al lettore la possibilità di entrare veramente nella vita di Rudy”

Guede ha poi ripreso il suo racconto parlando della sua vita in carcere: “Quando sono stato portato nel carcere di Viterbo ho visto che le pareti erano verdi, non so esattamente perché ma mi è subito venuto in mente il Miglio Verde, in un attimo ho visto la vita di John Coffey” e poi ha proseguito “non potevo pensare che il mio futuro sarebbe stato solo fuori dal carcere, dovevo iniziare a vederlo anche dentro al carcere”.

Difatti Rudy in quel carcere si è laureato, ha fatto di quella condanna un’occasione per riscattarsi.

 

Nelle fasi conclusive dell’incontro Rudy ha scelto di rispondere così ad una delle domande poste dalla platea: “Uscito dal carcere non ho avuto grossi pregiudizi da coloro i quali hanno avuto la voglia e la volontà di conoscermi, non c’è peggior stupido di chi crede a ciò che gli viene detto senza porsi delle domande”.

 

Indiscutibilmente una conclusione che non ha bisogno che venga aggiunto nient’altro.

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