di TERESA ALOI
La loro scommessa l'avevano già vinta. Quando avevano deciso di tornare nella loro terra, a San Floro, in provincia di Catanzaro Domenico Vivino, Miriam Pugliese e Giovanna Bagnato avevano realizzato il loro sogno: recuperare quell' antico gelseto di 3000 piante e ridare vita ad una nuova “via della seta”.
Ma, si dice, non si smette mai di sognare. E, dal 2023, la cooperativa agricola Nido di Seta diventa fornitore di materia prima per le produzioni Gucci: in cinque anni porterà il brand di lusso a produrre le sue prime sciarpe in seta biologica nei prossimi anni. Un impatto non da poco dal punto di vista ambientale. L'iniziativa, poi, consentirà la riscoperta delle tradizionali competenze artigianali . Proprio come hanno fatto Domenico Miriam e Giovanna che hanno deciso di intraprendere la sfida di ritornare e restare in Calabria ripartendo dalla loro terra sfruttandone al meglio le risorse.
E riannodando i fili della storia quando le famiglie contadine di San Floro allevavano milioni di bachi da seta, di razza indigena, producendo circa 1.400 chili di bozzoli.
Oggi la cooperativa segue tutta la filiera che parte dalle foglie di gelso e arriva al prodotto finito, attraverso una rete di artigiani locali. I tessuti che nascono da telai manuali sono tinti esclusivamente con prodotti naturali: il filo d’oro viene lavorato su antichi telai a quattro licci e tutti i capi vengono colorati con prodotti naturali come il papavero, la mora di gelso, la cipolla di Tropea, i fiori di ginestra, il mallo di noce, rispettando così il concetto di sostenibilità ambientale.
Oggi San Floro intreccia i suoi fili di seta con i brand di lusso
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